“Arrivato alla fine della sua vita si guarda indietro e conclude che tutti gli anni in cui ha sofferto erano gli anni migliori della sua vita perchè lo hanno reso ciò che era, gli anni in cui è stato felice tutti sprecati non gli hanno insegnato niente. Perciò se vuoi dormire fino a 18 anni pensa alle sofferenze che ti perdi. Il liceo, dici, quegli anni sono il fior fiore delle sofferenze non ci sono sofferenze migliori”
Una commedia con personaggi paradossali ma che nel loro comportamento non sono poi lontani da tutti noi. Ma i punti son destinati a crollare, i particolarismi autonomi a spegnersi per lasciar spazio al volto dell’altro che diventa la strada della riconciliazione. La tendenza iperprotettiva si rivela gabbia per la vita; nelle maglie delle circostanze quotidiane, attraverso le fatiche, riappare un volto buono delle cose.