La prima lettura ci permette di approfondire la decisione con la quale Paolo accede al suo martirio e la seconda lettura, dopo che il salmo ci ha fatto ripetere “Nelle tue mani Signore è tutta la mia vita”, ci presenta Paolo e il suo stile di esser prigioniero.
Pensiamo a quest’uomo romano, in carcere, passato dal tutto al niente che considera anche la condizione infima in cui si trova come occasione di annuncio del Vangelo.
Testo Completo: 20130421 vi ho chiamati amici