Oggi leggevo questa dichiarazione del papà di “er pelliccia” quel ragazzo finito sotto tutti i riflettori per aver scagliato un estintore durante le manifestazioni che hanno devastato Roma qualche giorno fa (15 ottobre 2011)
IL PADRE: SIAMO DISTRUTTI – “Cosa volete che dica, c’é caduta addosso questa roba. Siamo distrutti. Prima di fare qualunque commento vogliamo capire”. Lo ha detto Roberto Filippi, padre di Fabrizio, il ragazzo fotografato negli scontri di sabato a Roma mentre lancia un estintore. L’uomo, impiegato alle scuole elementari di Bassano Romano, parla con voce tremante: “Stiamo tutti male – aggiunge -, mia moglie più di me. Fabrizio, in passato, ci aveva dato qualche problema, ma non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere”. La madre di Fabrizio, Ornella, è impiegata all’Università della Tuscia. La coppia ha un altro figlio, Giuseppe, metereologo. Mentre in paese Fabrizio gode la fama di “testa calda”, la sua famiglia è stimata e definita da tutti “gente da bene”.
Ansa, 18 ottobre 2011
Se da una parte è vero che i fatti di Roma sono inaccettabili dall’altra si comprende anche lo stato d’animo di questa famiglia “normale” esattamente come le tante che ciascuno di noi ha intorno. Penso a tutti quei genitori che sicuramente han dato tutto quel che avevano per i propri figli e che oggi si trovano sconvolti da ciò che proprio non si aspettavano.
Occorre sempre di più aiutarsi perchè fatti come questi vengano prevenuti. Senza parlare di questa famiglia di cui altro non so ma più in generale chiediamoci se davvero guardiamo i nostri figli o se talvolta il nostro sguardo è filtrato dal nostro ideale su di loro. Se qualche nostro amico cerca di farci aprire gli occhi su quello che i nostri figli sono e fanno come reagiamo?
Sempre di più quello che accade ci coglie di sorpresa, i fatti che riguardano le persone a noi più care sono imprevisti. Questo non dice solo “Svegliamoci!” ma dice soprattutto che non possiamo adagiarci sulla posizione di “sentirci bravi” e relegare il male al di fuori di noi. Siamo tutti umani, siamo tutti limitati. Ci serve un’affetto più grande che riempia il nostro essere e ci guidi ad un’azione umana veramente buona e libera come esito e non come regola.