Si avvicinò all’amica come se stesse per affogare nel verde e Marta, gli occhi accesi di complicità, la condusse all’alberp che occupava il centro dell’aiuola. Vi si fermarono sotto.
Marta rimase in silenzio, poi disse sotto voce: “Volevo farti vedere un miracolo”
“Quale?” rispose Margherita guardandosi intorno.
Marta le prese la mano e la poggiò sulla corteccia dell’albero. “Questo”
“Ma è un albero!” disse Margherita, tirando via la mano per l’imbarazzo.
“Prova a farne uno tu!” replicò Marta, e abbracciò il tronco come un’innamorata.
Margherita si mise a ridere. “Tu sei strana forte…”
“Strana sei tu che non ti stupisci”.
A. D’Avenia, Cose che nessuno sà, pg. 86-87
Anche se la nostra vita non ha subito fatti traumatici come quella di Margherita noi tutti siamo portati ad essere un po’ come lei. Alzarsi la mattina e stupirsi per avere un mondo intorno a noi, per vedere le cose belle e le persone che vi vogliono bene… tutto questo spesso è lontano dalla nostra esperienza.
Chi di noi entra a scuola contento per aver da studiare, oppure arriva in fabbrica lieto: per fortuna invece talvolta si incontrano, anche nelle nostre vite, delle piccole Marte… basta lasciarsi affascinare.