II domenica di Avvento – Ritiro PreAdolescenti
L’età dei preadolescenti è particolare e sta cambiando, se da una parte abbiamo appena lasciato alle spalle la prima media, passo che caratterizza l’inizio dell’autonomia dall’altra non si è ancora così grandi come poi sarà alle superiori. Questo inizi a vederlo in oratorio quando ti viene chiesto un’aiuto nelle varie attività ma allo stesso tempo attendi ancora di passare alle superiori e per esempio diventare animatore. È anche il tempo in cui ragazzi e ragazze iniziano ad interagire e sono, soprattutto per alcuni, all’ordine del giorno morosamenti e abbandoni. Oggi vogliamo cercare di capire che cosa questo Avvento può suggerirci a questo riguardo.
L’Avvento è l’inizio del cammino di un nuovo anno liturgico, l’anno è la dimensione essenziale che ritma tutti i nostri cammini, pensate al compleanno e all’anno scolastico. Il tempo di rivoluzione della terra! Con regolarità passo dopo passo cresciamo e questo è un impegno che riguarda anche la nostra amicizia con Gesù e quindi l’anno liturgico.
Ma che film la vita tutta una sorpresa!
da “Ma che film la vita” I Nomadi
Se guardiamo ai nostri giorni possiamo dire la stessa cosa che traspare da questa canzone, forse un po’ nostalgica, ma allo stesso tempo molto significativa dei Nomadi? Questa canzone racconta attraverso una serie di “grazie” tutte le cose che hanno costituito la vita del protagonista, belle e brutte, tutte vissute d’un fiato e tutte che l’hanno reso lieto. Senza cedere in una nostalgia sterile, se vissuta come “erano belli gli anni passati” questa canzone ci lancia nel affrontare il domani con l’attesa che tutto sia sorpresa!
Questa mattina nel Vangelo abbiamo ascoltato le seguenti parole:
«Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!” Mt 3,7
che cosa ci dicono? Cosa vorrà mai dire “Abbiamo Abramo per padre”. In realtà questi versetti un po’ lontani da noi possiamo vederli in modo molto più semplice e portarli alla vita di tutti i giorni pensando che quello che ci viene detto è che non basta essere battezzati e dire quindi siamo cristiani per essere salvi ma ci è chiesto di fare davvero il cammino d’Avvento. Pensate a quante volte nella vostra giornata dite: “son già stato bravo su quello, adesso lasciami fare quello che voglio io”. In questo periodo che inizia allora l’augurio è davvero che ciascuno possa usare tutti i momenti della sua giornata: scuola, sport, messa, catechismo amici per camminare verso il Natale. Non sei cristiano solamente quando ti trovi in oratorio con gli educatori o quando il don è con te in qualche attività. Lo sei sempre anche quando ti trovi con i tuoi tre amici in una cantina per passare una serata insieme. Una delle più grandi fregature è che sappiamo già come va a finire ma se siamo disposti a lasciarci stupire la vita diventa una sorpresa. I pastori si sono lasciati sorprendere gli han promesso un salvatore ma non son rimasti delusi dalla mangiatoia.
Per farci aiutare nel passo più importante che voglio fare oggi con voi chiediamo una mano alla figura di Maria. Pensate a Maria: a lei è apparso un angelo, come lo immaginate, che cosa pensate che sia successo? Il Vangelo in questo è molto semplice e soprattutto dopo che racconta che “L’Angelo partì da lei” non cita altri interventi divini nella sua vita. Mettetevi nei suoi panni, in fondo non siete lontani dalla sua età: resti solo con l’annuncio più importante della tua vita, annuncio per il quale da un momento all’altro potresti essere condannata per aver tradito il tuo sposo. Certo oggi anche questo è un po’ lontano dalla nostra sensibilità ma allora era così. Non siamo più abituati alla fedeltà nei rapporti uomo donna percui per capire lo stato d’animo di Maria proviamo a pensare cosa sarebbe di noi se da un giorno all’altro fossimo in strada, senza casa, senza cibo e senza amici. Questo era il suo stato d’animo.
Mary, did you know that your baby boy is Lord of all creation?
Mary, did you know that your baby boy will one day rule the nations?
Did you know that your baby boy is heaven’s perfect Lamb?
da “Mary did you know” Kenny Rogers
Maria si è fidata ma non sapeva tutto quello che sarebbe successo nei 33 anni seguenti. Ha preso sul serio quello che le aveva detto l’angelo e non ha mai smesso di guardare che cosa succedeva nelle sue giornate. Dopo che Gesù era nato poteva dire: “Dio ho fatto quello che mi hai chiesto, son stata brava, ora lascia che mi diverta” e invece l’ha seguito fino all’ultimo, fino alla croce dove non si sarebbe mai sognata d’arrivare.
Se pensiamo alle nostre giornate cosa possiamo dire? Noi come siamo? Quante volte siamo noi a dire che siamo stati bravi e non accettiamo critiche? Questo può essere un primo punto di lavoro, invece che dire “Io sono bravo” iniziamo a guardarci intorno per accorgerci di tutte quelle volte in cui ci capita di sentirci dire: “bravo!” e se non succede mettiamoci in discussione non diciamo per forza “Il mondo non mi capisce”.
Tra un mese per gli amici di terza e tra un anno per quelli di seconda si apre una tappa fondamentale della vita. Anche se da un certo punto di vista siamo piccoli e lontanissimi dal mondo nel lavoro è altrettanto vero che la scelta che oggi dobbiamo fare condizionerà tutto il nostro futuro.
e se credi che io sia cattivo
credi che lucio battisti sia ancora vivo
e credi che nei reality show
sia tutto vero ma sta gente quando torna a casa piange sul serio
perchè tutto è finito perchè tutto è finito
da “Alla fine di tutto questo” Fabri Fibra
Fabri Fibra in questa canzone ci dice di stare attenti. Persino lui che tanti di voi ascoltano si rende conto che anche il successo che ha tra le mani è effimero e destinato a finire. Ma allora la domanda che interessa davvero a noi è: “Come faccio ad essere felice e ad essere sicuro che questa felicità non andrà via?” voi che siete in balia delle giornate, di come vi guardano gli amici e le amiche, voi che allo stesso tempo sapete ripartire ogni giorno?
Se il primo invito che abbiamo colto da questa giornata, tenendo sullo sfondo il fine della salvezza, era quello di essere disponibili a non misurare il nostro essere buoni solo con la nostra testa il secondo invito lo prendiamo da questo spunto: quando nella nostra vita dobbiamo scegliere cosa fare non guardiamo solo a quello che è più comodo e non ci fa far fatica ma, visto che stiamo crescendo, iniziamo a scegliere quello che più ci aiuta a diventare grandi.
L’esempio della scuola, anche se sembra che non conti molto per il futuro perché in questo vi sentite piccoli, è cruciale per capire questo. Che questo succeda in Avvento è ancora per voi una fortuna perché vi permette di attendere davvero di vivere l’avvento come attesa che il Signore venga nella nostra vita.
Oggi possiamo essere ingannati dallo scegliere in base a dove sono gli amici, in base a dove altri mi hanno detto che si studia poco, in base a quello che dicono i genitori senza esser sicuro che piaccia davvero a me. Negli anni di università ho visto arrivare dalle superiori ragazzi sempre più stanchi e con meno voglia di impegnarsi che talvolta rimpiangevano la scelta fatta alle medie che non li aveva preparati adeguatamente.
Che cosa c’entra questo con il Natale e con il nostro titolo? Razza di vipere come pensate di trovare la felicità senza un impegno reale. Abbiate coraggio, siate liberi e audaci nello scegliere la scuola e le cose che ogni giorno fate tenendo uno sguardo sulla meta che vi attende. Se oggi vi sembra troppa la fatica abbiate il coraggio di iniziare e poi con gli amici che avrete e che troverete saprete affrontare le difficoltà di domani, se iniziate già stanchi avete già imboccato un vicolo cieco.
Chiudo allora questo momento richiamandovi anche all’amicizia tra di voi. Ne abbiamo parlato con la prima media e oggi non c’è tempo di entrare in questo argomento anche con voi ma l’amicizia, di cui parla anche la Bibbia, è una dimensione fondamentale. Domandatevi come siete amici tra di voi? La risposta vedrete la troverete se tra di voi vi aiutate ad approfondire nelle vostre giornate i due punti di cui abbiamo parlato oggi.