III domenica di Quaresima – Ritiro V elementare
Oggi dobbiamo provare a lavorare un po’ insieme sul tempo della Quaresima e ci facciamo aiutare dal Vangelo della prossima domenica, IV di Quaresima.
Proviamo a guardare quello che è successo al cieco nato per provare a vedere come può essere utile, quello che è capitato a lui, nel nostro tempo.
Lo facciamo prendendo ampiamente spunto da alcune canzoni che hanno lo scopo di rendere più immediato il nostro ricordo e di fissare i passaggi fondamentali nella nostra memoria.
Sei pronto? Partiamo?
Ti ricordi la storia? Cos’è successo a questo ragazzo?
La prima domanda che viene posta a Gesù è già molto significativa…
e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”.
Gv 9,2
Questo dice quanto questo ragazzo fosse considerato. Pensate era cieco dalla nascita e viveva così fin da piccolo. Era guardato con sospetto perché la sua condizione era miserabile. Ad un certo punto però succede qualcosa, un uomo si avvicina a lui, lo incontra.
Poi ho incontrato questa bella compagnia,
Mi son fidato e allora: pronti, parto e via
Maria e Anna Pacioni – Nato a primavera
In questo incontro in realtà succede qualcosa di particolare, non è un incontro come tutti gli altri, infatti ci accorgiamo che quello che fa Gesù è un po’ insolito, vi ricordate che gesto compie il Signore?
Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva,
spalmò il fango sugli occhi del cieco
Gv, 9,6
Provate a pensare se fosse successo a voi? Cosa avreste fatto? Ciechi dalla nascita, abituati a non essere guardati da nessuno, considerati dei peccatori, peggio dei delinquenti e carcerati di oggi, eppure, in tutto questo, ad un gesto insolito come reagisce il giovane? Noi oggi probabilmente non saremmo andati alla piscina di Sìloe ma avremmo denunciato Gesù perchè siamo completamente assuefatti al clima di lamento generale e continuo. Eppure il cieco si fida e che cosa succede?
Rimani con me, dammi il tuo segreto.
Fammi diventare te,
tu sei la luce del mondo.Gen Rosso – Il cieco Nato
Succede che il cieco è guarito. Quando voi siete contenti cosa fate? Se vi succede un fatto bello cosa fate? Lo raccontate? Lui fa lo stesso ma questo genera subito molte invidie. Abbiamo sentito i Farisei come obiettano continuamente nella canzone appena ascoltata. Di fronte a quello che gli è successo il ragazzo non ha però nessun dubbio. Proviamo, tornando nuovamente al Vangelo, a pensare come rispondono i genitori del ragazzo quando sono interrogati dai Farisei:
Per questo i suoi genitori dissero: “Ha l’età, chiedetelo a lui!”.
Gv 9, 23
Vedete, quando eravate piccoli I vostri genitori facevano tutte le scelte per voi, adesso che state diventando pian piano grandi dovete iniziare a scegliere voi cosa volete fare. I vostri genitori magari vi spingono ancora ad andare a Messa la domenica ma se ci venite contenti o no inizia ad essere una scelta vostra. Tra un anno ci sarà la cresima e tanti da quel momento non avranno più nessuno che li richiama a restare in oratorio, ad andare a Messa. Proviamo a ripensare alla prima canzone che abbiamo ascoltato… Ma come possiamo diventare grandi?
Per giocare un aquilone un gesso bianco,
il vecchio muro bastava un niente
per sorridere una bugia
per esser grande.
Nomadi – Crescerai
La canzone è giocata sulla malinconia di quando si accettavano con gioia le cose semplici della vita. Ora noi possiamo prenderla per non diventare malinconici, cioè per raccogliere l’invito a restare semplici. Proviamo a pensare ai nostri giorni in oratorio, a come aspettiamo di diventare grandi, proviamo a pensare ai nostri animatori come vivono la domenica pomeriggio. Per loro cos’è diventato l’aquilone della canzone? Sanno ancora stupirsi di queste cose semplici…
Il giovane ricco si stupisce della sua guarigione che è ben poca cosa nella nostra condizione attuale. Infatti noi stiamo meditando sul tempo della quaresima che ci porta al mistero della morte e risurrezione di Gesù. Cos’è vedere in rapporto a perdere la vita per noi. Noi siamo guariti dal peccato e possiamo essere ri-guariti tutte le volte che vogliamo.
Se pensate a come si è chiuso il Vangelo che abbiamo letto vi accorgerete del vero contenuto miracoloso della nostra lettura.
Ed egli disse: “Io credo, Signore!”. E gli si prostrò innanzi.
Gv 9,38
Noi fissiamo in mente che Gesù ha guarito il cieco nato ma spesso rischiamo di distrarci non accorgendoci che il vero cuore della vicenda è la conversione di quel ragazzo che non solo si trova guarito ma da quel momento inizia a credere e a guardare al Signore.
Forse allora anche noi dobbiamo iniziare a chiederci come viviamo la nostra fede, perchè se capiamo che il vero miracolo è la fede in Gesù capiamo anche cosa dobbiamo cercare noi nella nostra vita. Qual’è il regalo più grande che Gesù ci lascia nella sua Pasqua? La sua compagnia e la salvezza. Oggi queste due come ci raggiungono? Come sono presenti nella nostra vita?
Guardatevi intorno, non pensate di dover cercare altrove quello che avete già trovato, vale di più delle realtà virtuali in cui vi immergete perchè qual la letizia resta.
Gesù sale sulla croce per salvarci, noi siamo salvati ma possiamo continuare a sbagliare allontanandoci da Lui. È così che nella chiesa negli anni si definisce uno dei sette sacramenti. La penitenza.
Adesso ascoltiamo un brano difficile, è un tentativo per vedere che cosa suscita in voi e come può aiutarci nel nostro cammino.
Rex tremendæ maiestatis
Qui salvandos salvas gratis,
Salva me, fons pietatis.
O Re di tremenda maestà,
che salvi per grazia quelli che sono da salvare,
salva anche me, o fonte di pietà!
Wolfgang Amadeus Mozart – Requiem in re minore K 626
Provate a pensare alla forza delle prime parole e al grido quasi sospirato delle ultime, il Salva me fons pietatis è quasi sussurrato, di fronte alla grandezza di Dio l’uomo, che non è nulla, fino all’ultimo istante può chiedere il perdono.
Gesù ci ha salvato non facendo di testa sua ma fidandosi di Suo Padre. Pensate a noi e guardate come possiamo fare oggi a vivere questa dinamica. Oggi ci siamo fidati nel ritiro o abbiamo fatto un po’ “quello che volevamo noi”?
In questa quaresima proviamo a pensare come viviamo il sacramento della Penitenza, se per noi è un occasione per riincontrare Gesù come per il cieco o se facciamo fatica anche solo ad avvicinarci al prete per questo
Ho detto a Dio “Voglio la luna”
Lui mi ha risposto “L’ho fatta per te”
Voglio la luna
Noi vogliamo per la nostra vita cose grandi e quando le desideriamo qualcuno intorno pone sempre qualche difficoltà. La novità di Gesù nella vita è che quello che di grande desideri è proprio fatto apposta per te. Sta a noi decidere se fidarci man mano che diventiamo grandi.