Caro papà, lo sai che fuori dal campo di calcio dove sono andato a giocare con la mia squadra, ho trovato affisso un cartello con scritto: “Ciao a tutti, questo è il campo di gioco dei bambini della scuola calcio dell’A.s. Varese 1910. Noi qui ci divertiamo, impariamo a rispettare le regole, i compagni ed i mister. Non giochiamo mai “contro” ma “con” i bambini delle altre squadre. Non rovinateci il piacere di calciare un pallone. evitate i commenti e gli atteggiamenti esagerati. Non è colpa nostra se qualche genitore è dispiaciuto per non essere diventato calciatore. Urlare non serve a nulla. Lasciateci sognare. Divertirci è un nostro diritto. Sostenerci sempre è un vostro dovere ed è una gioia per noi. Grazie a tutti I bambini della scuola Calcio A.s Varese 1910” (Varese, 16 novembre 2009)
don A. Albertini
Pensiamo ai campi che incrociamo e alle persone che conosciamo, pensiamo ai figli dei nostri amici e guardiamo se abitualmente siamo liberi di dire quanto è apparso a Varese.
Lo sai che è’ lui che mi ha insegnato a giocare e mi ha fatto capire che “la cosa più importante non è cosa otteniamo giocando ma cosa siamo diventati perché abbiamo giocato”
Certo non è facile scoprire che la felicità è in quello che siamo diventati e non nella meta in valore assoluto.