Tra ecologia del cuore ed ecologia del creato vi è infatti un nesso inscindibile, come ricorda Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: «L’uomo interpreta e modella l’ambiente naturale mediante la cultura, la quale a sua volta viene orientata mediante la libertà responsabile, attenta ai dettami della legge morale» (n. 48). L’ambiente naturale non è una materia di cui disporre a piacimento, «ma opera mirabile del Creatore, recante in sé una “grammatica” che indica finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario. Oggi molti danni allo sviluppo provengono proprio da queste concezioni distorte» (ivi), come quelle che riducono la natura a un semplice dato di fatto o, all’opposto, la considerano più importante della stessa persona umana.
dal Messaggio per la settima giornata per la salvaguardia del Creato, CEI 1 settembre 2012
Questo passaggio del messaggio per la settima giornata per la salvaguardia del creato segna un punto a cui tutti, credo, debbano guardare. Spesso il confine tra l’uso e l’abuso è oltrepassato ma altrettanto spesso, nella cultura odierna, assistiamo alla divinizzazione del mondo naturale o ancor più spesso animale. Questa giornata può essere un richiamo all’uso e al rapporto corretto con la realtà che abitiamo.